Il Cavallino (in latino Equuleus) è la seconda costellazione più piccola del cielo tra le 88 definite in epoca moderna, più grande solo della Croce del Sud.
Nonostante la sua piccolezza e la mancanza di stelle luminose (nessuna supera la quarta magnitudine), è conosciuta fin dall'antichità ed era compresa tra le 48 costellazioni di Tolomeo.
Caratteristiche
La costellazione del Cavallino è una delle più sfuggenti della volta celeste, sia a causa delle sue ridotte dimensioni che per la scarsa brillantezza delle sue stelle principali; può essere individuata a partire dal Delfino, la cui forma caratteristica è facilmente distinguibile nei cieli estivi boreali, e spostandosi di una decina di gradi in direzione sudest. La sua stella principale, Kitalpha, è solo di quarta magnitudine, mentre le altre stelle visibili ad occhio nudo sono quasi tutte di quinta e sesta grandezza.
Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra giugno e dicembre; la posizione della costellazione, molto prossima all'equatore celeste, fa sì che essa sia facilmente osservabile da tutte le aree popolate della Terra. Dall'emisfero nord è visibile alta nel cielo nelle sere e nottate tardo-estive, quando transita sopra l'orizzonte sud.
Stelle principali
- Kitalpha (α Equulei) è una gigante gialla di magnitudine 3,91 distante 186 anni luce; è una binaria spettroscopica.
- δ Equulei è una nana gialla di magnitudine 4,47 distante 60 anni luce, anch'essa binaria spettroscopica.
- γ Equulei è una gigante gialla di magnitudine 4,70 distante 115 anni luce.
Stelle doppie
L'unica stella doppia di facile osservazione è la ε Equulei, la quale è composta da due stelle di quinta e settima magnitudine, entrambe gialle; la componente primaria è a sua volta una doppia molto stretta e non risolvibile con uno strumento amatoriale.
Una coppia apparente è invece formata dalla stella γ Equulei e dalla vicina 6 Equulei, risolvibile con un binocolo.
Stelle variabili
Le ridotte dimensioni della costellazione non le consentono di contenere un gran numero di stelle variabili; la più luminosa è la γ Equulei una variabile pulsante che oscilla solo di pochi decimi di magnitudine nel giro di pochi minuti. Al binocolo è possibile apprezzare le oscillazioni della stella S Equulei, una variabile a eclisse nel cui minimo principale cala di ben due magnitudini.
Oggetti del profondo cielo
L'unico oggetto di facile osservazione nel Cavallino è la galassia NGC 7015, di dodicesima magnitudine e visibile con un potente telescopio come una macchia chiara di forma circolare.
Mitologia
Questa piccola costellazione è collocata di fianco a Pegaso e rappresenta il puledro che il dio Hermes o Mercurio per i Romani, il messaggero degli dei, donò al Dioscuro (figlio di Zeus) Castore, famoso cacciatore e domatore di cavalli.
Note
Bibliografia
- (EN) Michael E. Bakich, The Cambridge Guide to the Constellations, Cambridge University Press, 1995, ISBN 0-521-44921-9.
- (EN) Milton D. Heifetz; Wil Tirion, A Walk through the Heavens: A Guide to Stars and Constellations and their Legends, Cambridge University Press, 2004, ISBN 0-521-54415-7.
- AA.VV., Astronomia - Dalla Terra ai confini dell'Universo, Fabbri Editori, 1991.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) Erik Gregersen, Equuleus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.




